Consapevoleggerezza
L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno è quello che è già qui(...)Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno e farlo durare e dargli spazio. Italo Calvino da: Le citta’ invisibili (1972)
mercoledì 7 marzo 2012
sabato 28 gennaio 2012
Come Io
Come foglia,
come mare,
come pensiero,
spirali invisibili nell’aria.
Come dolore,
Come dolore,
come gioia,
come donna,
come figlia.
Cos’è l’essere umano?
Qual è il suo fine?
Dov’è la risposta, la risposta non delirante, ai dubbi sull’esistenza?
Come gabbiano,
come sole,
come nuvola,
come angoscia.
Come caldo,
come freddo,
come contatto,
come empatia.
La leggerezza è cosa dura
soltanto per chi crede di avere
bisogno di gravità.
venerdì 16 dicembre 2011
A volte empatizzare con se stessi è più difficile che farlo con gli altri.
Instabile
Ho un cuore a metà
Un senso della vita instabile
Ma posso toccare il fondo di questa realtà con le dita
Grattarlo via con le unghie
E prendere dentro di me il buio dell’universo
Ho un cuore ferito
Un desiderio di verità insaziabile
Questo dolore
È passato
Costruirò una nuova fiducia su questa concretezza inafferrabile
Tristezza
Tristezza è non poter più tornare indietro,
calore che dal petto sale fino al volto,
lo irradia, neve bollente agli occhi,
brina tra i capelli.
Tristezza è lasciare andare,
una vita che non può più essere,
in attesa della rinascita,
curando le ferite aperte nell’anima.
Tristezza è l’incontro tra vecchio e nuovo,
morte e resurrezione,
nell’istante che pare infinito,
eros e thanatos abbracciati nel lutto,
spazio vuoto che cresce
per un’alba di gioia.
Ideale cieco
Non sarai mai nella luce del tuo ideale cieco.
Eppure non riuscivi a lasciarlo andare prima di queste parole,
ma ora, ora che vedi i suoi occhi vuoti,
senz’anima alcuna a riconoscerti,
occhi che risucchiano senza pietà,
avidi e invidiosi,
ogni brezza di vita, ogni più lieve anelito
della tua anima in moto,
adesso tu vuoi soltanto fuggire dalla sua ombra,
maschera senza carne,
un dio inesistente, creato solo
per un’immobile, mortifera, sicurezza,
di una mente neonata,
che non poteva contenere allora
l’interezza dell’esistenza ambivalente.
Nella disumana certezza
di poter vivere nel regime autarchico della propria psiche
nasceva così l’illusione di un amore,
che aveva occhi soltanto
per una bambina di diamante,
che non poteva degnare delle sue attenzioni,
quell’essere animalesco e mutevole,
compassionevole e gioioso,
desideroso di immergersi nella vita
ed esplorarne i legami e le forme.
domenica 30 ottobre 2011
Giorni dispersi
Giorni dispersi
Quando tutto aveva il colore della musica
E i sogni sembrava li si potesse toccare
Così lontani e così veri
Sorrisi, mani, pensieri,
un fiore sbocciato d’inverno
col gambo già reciso
…
Beh questa poesia finisce qui
Quella ragazza ha deciso che si può continuare a vivere
Anche nel presente
Sta piangendo adesso
E ha voglia di una sigaretta
Per mettere un po’ di fumo tra sé ed i suoi sentimenti
Non sarà mai intelligente quanto certe ragazze
O bella
O simpatica
O elegante
Non è nata per essere una bulla, è nata per ascoltare gli altri
Fingendo di avere bisogno vitale di loro
Ma sa, anche, che c’è qualcosa di particolare
In ogni essere, c’è qualcosa di speciale
Una bambina truccata e vestita da adulta
si avvicina ad una giovane donna,
che in apparenza non sta facendo nulla,
sembra molto attenta e non fa paura.
Dovrebbe fare i compiti ma sceglie di giocare
Guardinga come un gatto selvatico
Riceve quel cibo che è ascolto e presenza dell’altro.
Non ci sono lacrime sufficienti
Quando dentro di te c’è un mondo nuovo che grida
E la sua bellezza è fresca e luminosa,
fiore di campo,
Ma la tua superficie,
ormai al di sotto di ogni standard,
riluceva, splendente, notevole,
di gran lunga più adatta,
su specchi senza confini,
o cornici senza riflesso.
Così beh, quella ragazzina se n’è andata,
ma diciamo che ora ritorna chiedendo ciò
che ritiene possa aspettarsi,
briciole di vetro,
sguardi e oggetti,
al posto di espressione di sé
e amore.
In questa inversione di senso
Scelgo di fermarmi
Silenzio immenso
Poi brividi, pensieri, immagini musicali
Pervadono tutto
Ma io so di essere il puro riflesso
Di una realtà più grande,
o meglio, ci voglio credere.
Quando tutto aveva il colore della musica
E i sogni sembrava li si potesse toccare
Così lontani e così veri
Sorrisi, mani, pensieri,
un fiore sbocciato d’inverno
col gambo già reciso
…
Beh questa poesia finisce qui
Quella ragazza ha deciso che si può continuare a vivere
Anche nel presente
Sta piangendo adesso
E ha voglia di una sigaretta
Per mettere un po’ di fumo tra sé ed i suoi sentimenti
Non sarà mai intelligente quanto certe ragazze
O bella
O simpatica
O elegante
Non è nata per essere una bulla, è nata per ascoltare gli altri
Fingendo di avere bisogno vitale di loro
Ma sa, anche, che c’è qualcosa di particolare
In ogni essere, c’è qualcosa di speciale
Una bambina truccata e vestita da adulta
si avvicina ad una giovane donna,
che in apparenza non sta facendo nulla,
sembra molto attenta e non fa paura.
Dovrebbe fare i compiti ma sceglie di giocare
Guardinga come un gatto selvatico
Riceve quel cibo che è ascolto e presenza dell’altro.
Non ci sono lacrime sufficienti
Quando dentro di te c’è un mondo nuovo che grida
E la sua bellezza è fresca e luminosa,
fiore di campo,
Ma la tua superficie,
ormai al di sotto di ogni standard,
riluceva, splendente, notevole,
di gran lunga più adatta,
su specchi senza confini,
o cornici senza riflesso.
Così beh, quella ragazzina se n’è andata,
ma diciamo che ora ritorna chiedendo ciò
che ritiene possa aspettarsi,
briciole di vetro,
sguardi e oggetti,
al posto di espressione di sé
e amore.
In questa inversione di senso
Scelgo di fermarmi
Silenzio immenso
Poi brividi, pensieri, immagini musicali
Pervadono tutto
Ma io so di essere il puro riflesso
Di una realtà più grande,
o meglio, ci voglio credere.
sabato 8 ottobre 2011
giovedì 7 luglio 2011
domenica 8 maggio 2011
lunedì 2 maggio 2011
Paprika - primo tempo
Tra le mille me
ognuna ha il suo specchio.
Tra i mille me
ciascuno ha la sua ombra.
E le ombre e gli specchi
hanno contrasti
che si riflettono incessantemente
nelle acque di un torrente.
Il fiume
riflette
il cielo,
la sua costante espansione.
Nel mutamento
il contenitore è immobile
e in evoluzione
al tempo stesso.
Nell'infinito dinamismo dell'esperienza
la statica armonia di colui che esperisce.
ognuna ha il suo specchio.
Tra i mille me
ciascuno ha la sua ombra.
E le ombre e gli specchi
hanno contrasti
che si riflettono incessantemente
nelle acque di un torrente.
Il fiume
riflette
il cielo,
la sua costante espansione.
Nel mutamento
il contenitore è immobile
e in evoluzione
al tempo stesso.
Nell'infinito dinamismo dell'esperienza
la statica armonia di colui che esperisce.
martedì 19 aprile 2011
giovedì 7 aprile 2011
Il bambino interiore
Un bambino vestito di sole
ti saluta da lontano.
Se chiudi i tuoi occhi
lo puoi vedere.
Se ascolti il tuo silenzio
lo puoi sentire.
Un bambino vestito di stelle
ti corre incontro.
Se lo guardi negli occhi
ti svelerà i segreti dell'universo.
Se accogli il suo abbraccio
scoprirai l'amore del mondo.
ti saluta da lontano.
Se chiudi i tuoi occhi
lo puoi vedere.
Se ascolti il tuo silenzio
lo puoi sentire.
Un bambino vestito di stelle
ti corre incontro.
Se lo guardi negli occhi
ti svelerà i segreti dell'universo.
Se accogli il suo abbraccio
scoprirai l'amore del mondo.
Take me somewhere nice
Non puoi volare
senza radici.
Ma puoi illuderti,
guardare una luce intensa
e librarti nel sole.
Il tuo malessere ti ricorderà cos'hai scelto o creduto di scegliere.
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